Piattaforme petrolifere norvegesi spiate da droniEsteri News 

Piattaforme petrolifere norvegesi spiate da droni

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Allarme per l’avvistamento di diversi droni non identificati intorno a diverse piattaforme petrolifere norvegesi. Si tratta in particolare di almeno sei installazioni Equinor compreso l’enorme giacimento Johan Sverdrup, a 140 chilometri a ovest della costa. L’autorità per la sicurezza petrolifera ha quindi lanciato l’allarme chiedendo di alzare i livelli di vigilanza contro la presenza di droni che potrebbero rappresentare un rischio di incidenti o attacchi.

La presenza dei droni nei pressi di queste piattaforme petrolifere offshore è particolarmente pericolosa in questo momento vista la situazione del conflitto in Ucraina. Infatti, dall’inizio della guerra la Norvegia ha sensibilmente aumentato le sue esportazioni di petrolio verso l’Europa.

Spionaggio con droni sulle piattaforme petrolifere

Il timore è proprio che questi droni siano sfruttati per attività di spionaggio nei confronti delle piattaforme petrolifere norvegesi a favore di aziende concorrenti. I droni sono infatti i mezzi ideali per monitorare queste strutture offshore, come vi abbiamo già raccontato in altri articoli, leggete anche “Industria petrolifera: il ruolo dei droni”.

In questo caso, però, il timore principale è che i dati raccolti dai droni sulle piattaforme petrolifere possano essere di aiuto a paesi o aziende concorrenti in un momento in cui eventuali contingentamenti sui combustibili non sono poi così remoti. Allo stesso tempo c’è anche un forte timore sul fatto che i droni non autorizzati possano creare incidenti con gli elicotteri che si occupano di trasportare il personale sulle queste strutture così lontane delle coste e difficili da raggiungere.

La polizia norvegese ha quindi dichiarato di aver avviato un’indagine sugli avvistamenti di droni intorno alle piattaforme petrolifere offshore al largo della costa. E’ stato anche nello specifico allertato il servizio di sicurezza che si occupa di terrorismo e minacce esterne. L’obiettivo è quello di mettere in sicurezza queste strutture così preziose, soprattutto in un momento storico così delicato e difficile a livello internazionale a causa del conflitto in Ucraina.

 

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